STORIA DELL'AERONAUTICA MILITARE ITALIANA 

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In questa pubblicazione si vuole proporre un profilo storico dell'Aeronautica Militare Italiana dalle origini del volo sino ai giorni nostri in maniera semplice e schematica per rendere più piacevole e rapida la consultazione. La pubblicazione iniziata nel 2010 verrà periodicamente aggiornata. In realtà attraverso questa pubblicazione e le pubblicazioni ad essa collegata come quelle del Risorgimento, la Grande Guerra, L'Aviazione Navale .., viene proposto un percorso lungo la storia dell'Italia con l'approfondimento di alcune parti, aspetti a seconda delle necessità contingenti. Si è cercato di elaborare i fatti storici in maniera obbiettiva e coerente, giungendo a presentazioni anche inedite ed originali, basate sulle verità degli elementi in possesso. Le pubblicazioni vengono e verranno periodicamente riviste, aggiornate, ampliate ed eventualmente corrette.           (Aut. C.Convertino)

                                      ORIGINI          
                    DAL  1911  AL  1913
                   DAL  1914  AL  1918   
                   DAL  1919  AL  1939
                   DAL  1940  AL  1945     
  
                          DAL  1945  AL  2000        
            Le Imprese dei Piloti Italiani  
            I Piloti Italiani nelle Guerre 
         STORIA AVIAZIONE NAVALE 
 

                                                

                                         LE ORIGINI

Il desiderio di volare vincendo la forza di gravità era sempre stato un’aspirazione dell’uomo fin dall’antichità. Ma già ancor prima , nella preistoria, gli antenati dell'uomo rivolgevano a volte lo sguardo al cielo ritenendolo sede di misteriose meraviglie come il Sole, la Luna, le stelle; a tutte quelle manifestazioni tipiche atmosferiche che incutevano timori. Erano spinti a pensare che il cielo fosse sede di qualcosa di sovrannaturale, divino : la vita stessa dipendesse dal volere del cielo. Capitava di guardare gli uccelli col desiderio di potersi alzare in volo come loro, di poter attraversare le nuvole. Prendere il volo vincendo la gravità e qualsivoglia altro vincolo, rappresentava per l'uomo anche un desiderio di libertà.

Leonardo - Studio di macchina volante

                  (CONTATTI)

 

   DEDALO E ICARO -   La mitologia greca racconta di Dedalo che fabbricò delle grandi ali di cera e piume per se e per il figlio Icaro alfine di fuggire dal labirinto cretese dove erano stati imprigionati. Icaro, non curante dei consigli del padre, si lanciò in volo salendo progressivamente di quota verso il Sole. Ad un certo punto il calore del Sole sciolse la cera ed Icaro precipitò morendo. Invece il padre Dedalo prudentemente volò ad una quota costante sulla superficie del mare allontanandosi dall'isola e giungendo sulla terra ferma sano e salvo. Tra leggende e verità tanti furono i tentativi nella storia.

 

  

 

 GLI AQUILONI - In  realtà il primo mezzo in grado di volare, costruito appositamente dall'uomo, fu l'aquilone ideato in Cina verso il 400 /300 a.C. Era in grado di prendere quota grazie alla portanza generata dall'aria contro la sua superficie alare ; con dei fili lo si tratteneva e si poteva farlo volteggiare. Probabilmente l'ispirazione venne dall'osservazione del volo delle foglie al vento autunnale : in ogni caso si notò subito che il vento era in grado di sollevare bene oggetti piatti, leggeri, con una larga apertura. Nel 1749 Alexander Wilson a Glasgow utilizzò un aquilone con un termometro collocato in coda per misurare le temperature in quota sino alle nubi a circa mille metri. Nello stesso periodo l'americano Benjamin Franklin utilizzò degli aquiloni per studiare il fenomeno dei fulmini. Di fatto l'aquilone non ebbe alcuna utilizzazione bellica degna di nota : fu utilizzato come segnalatore o per incutere soggezione al nemico. Questi aquiloni invece hanno ispirato dopo millenni la progettazione dei moderni deltaplano in grado di trasportare delle persone

 

  

 

 I RAZZI - In  Cina fu inventata la polvere da sparo, inizialmente realizzati con una polvere nera, circa nel 300 a.C.  Furono realizzati dei fuochi d'artificio e dei primordiali razzi il cui volo era poco controllabile. Il loro impiego bellico come arma d'assedio fu modesto dato la loro scarsa precisione e stabilità. Furono però realizzati ad inizio ottocento dei razzi provvisti di alette che consentivano un maggiore controllo del volo. Di fatto questi razzi rappresentano i primi mezzi a propulsione della storia.

 

  

 

      TENTATIVI E TIMORI - Lungo i millenni trascorsi, vi furono numerosi tentativi di voli planati con delle ali artificiali di varie dimensioni e forme ad imitazione degli uccelli. Ci si lanciava da delle alture o da torri, con esiti spesso rovinosi o tragici. Si pensava che con delle opportune ali artificiali e con azionamenti opportuni, si potesse prendere il volo con lo sbattimento delle ali. Se lo facevano gli uccelli , lo potevano fare anche gli uomini (volo detto ad ali battenti). D'altra parte i pessimisti affermavano che se l'uomo fosse stato fatto per volare, avrebbe avuto le ali. Vi sono diverse dichiarazioni, scritti nel medioevo da parte di pensatori, scienziati, nei quali si temeva prima o poi l'utilizzazione di mezzi aerei per fini bellici prima ancora fossero fatti.

LEONARDO DA VINCI (15/04/1452 – 2/05/1519) effettuò il primo studio sistematico documentato del volo cercando di carpirne i segreti grazie all’osservazione attenta del volo degli uccelli. Nel 1486 scrisse: “potrai conoscere l’uomo colle sue congegnate e grandi ali e, facendo forza contro alla resistente aria, vincendo, poterla soggiogare e levarsi sopra di lei”. Frammento dal Codice Sul Volo Degli Uccelli di Leonardo Da Vinci : " Piglierà il primo volo il grande uccello sopra del dosso del suo magno Cecero, empiendo l'universo di stupore, empiendo di sua fama tutte le scritture, e gloria eterna al nido dove nacque ".

 

  

Bisogna aspettare il 5 giugno del 1783 per vedere il grande pallone di lino foderato di carta dei fratelli Montgolfier gonfiato d’aria calda levarsi in volo sino ad una alteza di circa 2000 metri. Il 19 settembre 1783 a Versailles si alza la prima mongolfiera sino a circa 500 metri avente come passeggeri : una pecora, un'oca e un gallo. In fase di atterraggio il gallo si ruppe l'osso del collo mentre gli altri due passeggeri furono incolmi. Il 15 ottobre 1783 a Parigi avvenne la prima ascensione umana di De Rozier di 25 metri con pallone frenato (legato a terra con robuste funi). Il mese dopo il 21 novembre, Rozier con il maggiore dell’esercito francese Francoise D’Arlandes effettuarono il primo volo libero della storia.

         Montgolfier

Ricordiamo il lucchese Vincenzo Lunardi (1759 - 1799) , ufficiale del genio napoletano, che il 15 settembre 1784 effettuò la prima ascensione aerostatica in Gran Bretagna a Londra ottenendo fama internazionale. Seguirono altre ascensioni a Edinburgo, a Napoli il 1789, e Palermo il 31 luglio 1790. I palloni aerostatici entusiasmarono tutte le piazze europee e del mondo con palloni sempre più sofisticati. Persino alcuni circhi inclusero nei loro spettacoli un numero con ascensione a pallone. Dopo il periodo napoleonico finito il 1814, che coinvolse tutta l'Europa, si pensò di utilizzare i palloni militarmente. Infatti il loro primo impiego fu sia da palloni frenati che in volo per operazioni di ricognizione delle linee nemiche. Così molti paesi incominciarono ad attrezzarsi. Risulta che nel luglio 1849, gli austriaci usarono alcuni palloni per dei semplici bombardamenti sulla insorta Repubblica Veneziana durante il Risorgimento Italiano. 

LE MONGOLFIERE

 

 

    Ascensione dimostrativa

I palloni aerostatici detti “i più leggeri dell’aria” avevano il problema della dirigibilità del volo e del bisogno dei venti che per loro natura sono incostanti. Il dirigibile poteva risolvere questi problemi (essendo direzionabile e spinto da motori ad elica). Il primo volo con dirigibile avvenne tra Parigi e Trappes (25 Km) il 24 settembre 1852.

 In Italia il Risorgimento ebbe il suo corso con la formazione del Regno D'Italia nel 1861 attraverso le tre guerre d'indipendenza, e si concluse formalmente con la presa di Roma del 1870 che divenne Capitale d'Italia.

NASCE L'AERONAUTICA MILITARE ITALIANA : L'Esercito con una Circolare istituisce una Sezione Aeronautica il 6 novembre del 1884. Il Ministero della Guerra del Regno D’Italia il 13 dicembre 1884 autorizzava la costituzione di un Servizio Aeronautico presso il distaccamento di Roma della Brigata Mista del 3° Reggimento Genio di stanza a Firenze. Nel gennaio 1885 venne costituita la Sezione Aerostatica presso lo stesso distaccamento del 3°Genio con sede il Forte Tiburtino sulla via Tiburtina a Roma e come comandante il Tenente Alessandro Pecori Girardi. Si disponeva di due palloni frenati da 550 mc fabbricati in Francia e chiamati "Torricelli" e "Africo" (vento di libeccio).

Il 23 giugno 1887 con la legge n° 4593 serie 3, venne istituita la Compagnia Specialisti del Genio sempre adibita all’uso dei palloni frenati con lo stesso comandante P. Girardi (primo pilota di aerostato militare) ma il comando fu trasferito dal Forte Tiburtino a Castel Sant'Angelo a Roma.

Guerra di Eritrea (1887 - 1888) -   Vennero usati per la prima volta in guerra tre palloni da ricognizione per studiare le posizioni assunte dagli avversari sul campo.

Il primo pallone libero fu costruito e guidato dal capitano Maurizio Moris e dal tenente Cesare del Fabbro che volò 11 giugno 1894 a Roma. Nel 1894 il Servizio Aeronautico del Regio Esercito fu riordinato con la costituzione della Brigata Specialisti del Genio.

Nel 1905 Almerico Da Schio realizzò il primo dirigibile italiano portato in volo, battezato Italia. Nel 1904 il maggiore Moris assunse il comando della Brigata ed incaricò i tenenti Ottavio Ricaldoni e Gaetano Crocco di realizzare il primo dirigibile militare italiano chiamato Crocco-Riccaldoni N°1 da 2500 mc, tipo semirigido, che utilizzava un motore da 120 cv. Il suo primo volo con successo avvenne a Vigna di Valle sul lago di Bracciano il 3 ottobre 1908 guidato dai suoi due realizzatori. L'anno dopo relizzarono il dirigibile N.1bis col quale effettuarono il volo di andata e ritorno Vigna di Valle - Napoli. L'N.1bis ribattezzato P.1 volò a bengasi nel 1911 dove effettuò cinque missioni di guerra e fece il  primo bombardamento notturno da dirigibile. Enrico Forlanini riuscì a realizzare il suo dirigibile Leonardo Da Vinci lungo 40 metri e a volare su Milano il 2 luglio 1909.

       

  DIRIGIBILI

 

 

 3°Reggimento Genio Distacco Di Roma - Brigata Specialisti

 

 

 

a sinistra i dirigibili  Leonardo Da Vinci di Forlanini e Italia di Schio

 

                                                   L'UOMO VOLANTE

Il tedesco Otto Lilienthal (1848 - 1896) perseguì per tuta la sua vita l'idea di poter volare con delle grandi ali, cercando una forma di propulsione nello sbattimento delle stesse ali . Scendendo velocemente da una collina in controvento, Lilienthal riusciva a sollevarsi in volo a quote entro i 20 metri, percorrendo delle distanze che non andarono oltre i 350 metri. Era uno spettacolo seguito da un certo pubblico di appassionati o semplicemente gente incuriosita dal volo. Molte di queste esibizioni avvenivano vicino Berlino su di una collina artificiale di forma conica per consentire all'uomo volante di scegliere le direzione di discesa in controvento. Effettuò circa 2000 voli con 16 alianti da lui costruiti usando stoffe come il cotone tirato da stecche di legno come il bambù : erano monoplani e alcuni biplani. Lilienthal credeva indispensabile avere un'esperienza diratta del volo per poter sviluppare i suoi alianti. Constatò che le correnti d'aria a bassa quota erano molto instabili e quindi occorreva

un sistema di controllo dell'aliante. Lilienthal spostava il suo corpo durante il volo per cercare di fornire l'assetto migliore. Ma il 9 agosto 1896 una raffica di vento mandò in stallo l'aliante che precipitò a terra procurando ferite gravi a Lilienthal, il quale morì il giorno dopo. Lilienthal aveva progettato degli ammortizzatori per attutire l'impatto dell'atterraggio, ma li usò poco. Fu evidente a Lilienthal e ai suoi contemporanei, che occorreva un sistema propulsivo per sostenere un volo. Però lui pensava ancora che la propulsione di un motore dovesse essere usata per sbattere le ali.

L'illusione di un mezzo volante ad ali battenti lo si ebbe con l'Eole di Clément Ader nel 1890. Questo mezzo provvisto di ali retrattili simili a quelle dei pipistrelli ed un motore a vapore da 20 CV, effettuò il 9 ottobre 1890 nella tenuta del castello Armainvilliers, un decollo movimentato a sobbalzi che coprì una distanza di circa 50 metri. Rappresenta il primo mezzo volante che decolla grazie ad un motore, ma non lo si ritenne un volo sostenuto e controllato; trattasi invece di un volo a sobbalzi casuale. Il Ministero della Guerra francese nel 1892, dato l'entusiasmo generale, diede l'incarico ad Ader di sviluppare il progetto. Nacque così l'Avion III che nelle prove del 1897 fu un vero disastro.

Si può dire che con Ader tramonta per sempre l'idea della propulsione ad ali battenti

                            L'AEROPLANO

Diversi progettisti pensavano ormai ad inizio novecento, che le ali dovessero essere rigide e la propulsione del motore dovesse fornire una spinta sufficiente a sostenere l'aereo e a farlo avanzare : per il controllo del mezzo si sarebbe dovuto agire sulle ali. Così nella mente degli ingegneri era già nato l'aeroplano. Infatti i fratelli Wright il 17 dicembre del 1903 riuscirono a fare un breve volo di 36 metri in 12 secondi con un veicolo ad eliche, il Flyer, dotato di un motore da 15 cv a Kitty Hawk in North Carolina USA. Era nato l’aeroplano, “l'apparecchio più pesante dell’aria”

Il francese Voisin nel 1905 costruisce il primo idrovolante, e nel 1909 il francese Louis Bleriot compie la trasvolata della Manica con un aero di sua costruzione, il Bleriot XI.

In Italia nel 1907 nacque il Club Aviatori Romani con presidente il maggiore Moris. Dopo i voli dimostrativi del francese Leon Delagrange nel maggio 1908 un po’ deludenti a Roma, Milano e Torino, Moris si prodigò per invitare a Roma nell’aprile del 1909 Wilbur Wright

con l’acquisto di uno dei suoi biplani dietro compenso totale di 50 mila lire. Così dal 15 aprile furono effettuati circa 67 voli sul prato di Centocelle vicino Roma, di cui 6 dimostrativi, 30 per l’istruzione del tenente di vascello Mario Calderaia, 5 per Umberto Savoja e 26 per le autorità militari, civili e nobili romani. Come stabilito, l’aeroplano di Wright Type 4 (velocità max 58 Km/h, carico utile 120 Kg) venduto all’Italia rimase a Centocelle (diventando il primo aereo militare italiano) dove Calderaia diede lezioni di volo al tenente del Genio Umberto Savoja che divenne il secondo pilota di aeroplani e il primo dell’Esercito. In seguito si svolse il primo Circuito Aereo internazionale italiano a Brescia nel settembre 1909 e il 12 settembre fu riconosciuto a Calderaia, per acclamazione pubblica, il brevetto di pilota di aeroplano n°1, mentre il n°4 verrà successivamente dato a Savoja. Nel gennaio del 1910 Centocelle diventò la prima scuola di volo militare con capo corso il tenente colonnello Cordero di Montezemolo.

 Calderara e Savoja a Centocelle

                Torino 1910

 Ben presto la scuola di Centocelle chiuse e vennero aperte le scuole di volo di Aviano (Udine) e di Cascina Malpensa (Varese). Sorsero scuole di volo anche a Mirafiori (Torino), Pordenone, Somma Lombarda, Venaria Reale. Anche in Italia nacquero le prime case costruttrici di aeroplani. Il 13 gennaio 1909 decolò da Venaria Reale il triplano di Aristide Faccioli N.1 (con il pilota in piedi alla guida) che percorse alcuni chilometri ma atterrò rovinosamente danneggiando gravemente l'aereo. Rappresenta il primo volo di un aereo a motore costruito in Italia. Seguirono altre versioni dell'aeroplano sino al n.4 che riusci a compiere diversi voli senza contrattempi nel 1910. Sempre nel 1910, volò il biplano Caproni.

Il 23 settembre 1909 col Regio Decreto n° 709 la Brigata Specialisti del Genio  diventò la Brigata Specialisti Autonoma del Genio.

Il 10 luglio 1910 il Parlamento stanziava la somma straordinaria di 10 milioni di lire per la realizzazione di dirigibili, aerei e relative infrastrutture. Il 17 luglio del 1910 con la legge n° 515 si costituì il Battaglione Specialisti del Genio articolato in 4 reparti con l'intenzione di formare una Flottiglia Aerea Militare :

1) truppa e servizi vari (parchi aerostatici, fotoelettricità, telegrafia...)

2) aviazione militare con aeroplani e scuole

3) dirigibili militari

4) stabilimenti sperimentali e di costruzioni aeronautiche

Nel luglio 1910 gli aerei furono formalmente riconosciuti come possibili mezzi militari e si incominciò a predisporre l'aviazione militare italiana come un reparto del Battaglione Specialisti. Nell'agosto del 1911 nel Monferrato, si effetuarono delle lunghe manovre militari di prova con aerei e dirigibili per comprendere e migliorare le possibilita di impiego dei nuovi mezzi in caso di conflitto.   

 

                            

                                 Centocelle (Roma) 1909                                                                                        Delagrance a Milano 1908



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